giovedì 13 dicembre 2007

Creatività e Follia

La gente è pazza!!!Mi soffermo di tanto in tanto ad osservare le persone...un ragazzo anni fa mi insegnò a farlo, x analizzare i comportamenti, x carpirne i movimenti, x poter dipingere cn naturalezza l'uomo, infondo anke la persona + stupida può insegnarti a muoverti meglio...!Bhè, da un pò di tempo a qst parte mi sn imbattuta in un pensiero, ke per quanto possa essere superficiale, esplica in un breve sunto quello ke penso in verità delle persone...la gente è pazza!è c'è poco da fare...
Ho voluto puoi andare in fondo alla questione, analizzanto effettivamente il vero significato del termine e l'attribuzione ke sovente uso dargli...come ho già detto, io studio in un'Accademia di Belle Arti, sono, o quanto meno, dovrei essere, circondata da artisti, persone particolarmente profonde ke si danno ad una passione, ad una cultura, ke si danno all'arte e nel migliore dei casi tentano anke di produrre qualcosa di buono, di fare arte a loro volta.
In questo contesto, sembrerà un luogo comune, ma in effetti è pressapoco veritiero, mi sento attorniata da gente ke fa fatica a restar lucida...!Pazzi ovunque!Questi pseudoartisti poi, ke FANNO i pazzi...deplorevole...è + forte l'esigenza di fondere la creatività cn la follia ke quella di produrre qualcosa di buono...
La creatività copre un'area di fenomeni vastissima...x quello ke riguarda il rapporto tra questo momento e la follia vera e proprio, in effetti, devo dire ke esiste una, x così dire, follia creativa e inoltre una follia ke corrisponde al silenzio dell'opera. Certe forme di follia diventano devastanti, alterano la mente dell'artista ke può terminare la sua produzione artistica, sprofondando in un silenzio, in una impossibilità espressiva, con la caduta dei poteri costruttivi. Il grande Nietzsche, la cui follia, dopo una breve fase di produzione confusa, disarticolata, ad un certo punto cade in un silenzio assoluto, interrotto solo nel corso degli anni qua e là.
Ci sono invece casi dove sembra ke la follia sia connessa alla creatività.... Van Gogh ad esempio...penso sia un artista fortemente scisso: da un lato il momento disgregativo, depressivo, autdistruttivo, e dall'altro una forte contrapposizione di un mondo ke venva continuamente ricreato, di straordinaria bellezza...c'è quindi contrapposizione tra questi 2 momenti, ma qst nn vuol dire ke una produzione creativa nn sia cmq una produzione razionale. Mi spiego: penso ke un'attività creativa x nn essere una cosa informe, deve connettersi anke alle tecnike, ai saperi, all'io ke sa fare. Se io uso un pennello per dipingere, attraverso al pennello mi connetto ad una intera tradizione culturale e tecnica. Il pennello è un oggetto specifico, lo fa qualcuno e io o compero, insomma mi connetto alla realtà sociale. Poi qst pennello lo posso intingere nel colore e fare ogni sorta di cose, dalla cosa + insulsa al capolavoro, xò la connessione col mondo culturale è cmq stabilita. Diverso è se prendo il pennello e lo mangio, se vogliamo fare un esempio...mi metto a mangiare il pennello...è una cosa ke potrebbe anke succedere. Questo sarebbe un uso improprio ed anticulturale del pennello(inutile dirlo). Ma se prendo il pennello x dipingere, qualsiasi cosa io faccia, faccio un atto ke ha già una grande connessione con la vita di tutti, qualsiasi cosa io produca...qst ritengo sia un passaggio importante, xkè nelle terapie d'arte, se si da il pennello in mano a qualcuno e questo lo usa in modo proprio, è già molto...

Molti "artisti", desiderano osservare la realtà, e di produrre opere, con l'assenza delle proprie facoltà mentali: una sorta di desiderio di pazzia ke spesso viene e cmq veniva già da secoli e secoli a qst parte, soddisfatta dall'utilizzo di stupefacenti. In pratica l'utilizzo di droghe, è stato x diversi autori, una sorta di potenziamento dell'attività percettiva e quindi l'aprirsi delle porte della percezione. Oppure, anke un qualcosa x forzare l'accesso alla vita emotiva + profonda, o una nuova strutturazione del rapporto dell'io con il reale. Ma tutto sommato si potrebbe affermare ke l'attività artistica rikieda almeno un momento di formalizzazione: se un artista è confuso, + di una produzione scadente nn riesce ad ottenere, dal punto di vista strettamente artistico...la confusione nn è un buon sistema: la creatività implica un certo grado di lucidità dell'io...Ma qst è solo una considerazione...si potrebbe parlare anke di qst argomento x ore...nn esprimerò il mio parere personale in merito...

Fatto sta ke le persone sentono tutta qst esigenza di follia, e ki nn avverte l'esigenza è un privileggiato xkè è già matto d suo...

Beh, ke dire? Forse si, la gente è pazza, l'artista è pazzo...una cosa è certa...io sono un genio!

Nikka
"Danno via del proprio, trascurano le offese, si lasciano ingannare, non fanno nessuna differenza tra amici e nemici, provano disgusto del piacere, si saziano di digiuni, veglie, lacrime, fatiche, insulti, sentono la vita come un peso...non è forse questo essere insensati?"
Erasmo da Rotterdam
Elogio della follia(1509)


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